Lo stato dell’arte del BIM nel mondo – Obblighi e Standards accelerando l’adozione della digitalizzazione
L’Arch. Emmanuel Di Giacomo, EMEA BIM Ecosystem Business Development Manager Autodesk, è intervenuto alla BIM CONFERENCE 2021 con un intervento dedicato allo stato dell’arte del BIM nel mondo. Obblighi e Standard stanno accelerando la digitalizzazione e l’adozione del BIM. I primi Paesi son stati i paesi nordici come Norvegia e Finlandia quasi 15 anni fa: loro da tempo hanno capito che il BIM andava a supportare la riduzione dell’utilizzo del carbonio e che avrebbe permesso di ridurre il costo di costruzione degli edifici.
Il BIM, infatti, è importante non solo per la progettazione e costruzione, per ridurre i costi e aumentare la qualità, ma anche perché il costo degli edifici è influenzato da Operations e Maintenance.
Ecco perché i committenti pubblici, ma anche quelli privati, spingono da tempo per avere questi obblighi.
Accelerating Digital Transformation Through BIM
“Accelerating Digital Transformation Through BIM” è uno studio realizzato da Dodge Construction Networks in collaborazione con Autodesk per analizzare come il BIM si sta sviluppando nel Mondo. Purtroppo, non ci sono i dati italiani ma ci sono diversi Paesi Europei in rappresentanza.
Il primo dato è relativo al ROI percepito del BIM, che, soprattutto in Europa, è percepito come un buon ROI, soprattutto da Paesi come Francia e UK. Pochissimi Paesi lo considerano in negativo, in America del Nord per esempio hanno questa percezione. Percezione che può essere legata al livello di qualità che non è così all’altezza come invece in Europa.
In America, c’è anche una rottura tra progettazione e costruzione. Storicamente il BIM in America è utilizzato per lo più in fase progettuale, non costruttiva.
Dallo studio è inoltre emerso che gli architetti sono le figure che più percepiscono favorevolmente il ROI del BIM.
Se guadiamo, sempre a livello internazionale, l’uso del BIM nei progetti, si evince come gli Architetti utilizzano il BIM su più del 50% dei loro progetti e per il futuro progettano di utilizzarlo ancora di più.
Seguono gli ingegneri, i contractor sono invece quelli con un utilizzo più basso.
Sull’analisi dell’utilizzo del CDE, Common Data Environment, è emerso che ci sono elementi positivi perché permette di gestire la complessità dei progetti.
Guardando il grafico, la parte blu scuro identifica chi utilizza tanto il BIM, mentre quelli in verde chiaro chi lo usa poco. Il CDE permette di gestire la complessità del progetto, e tra i benefici si annoverano l’aumento della qualità del progetto e meno errori.
Dai dati raccolti si è anche notato come la maggior parte delle persone non abbiano ancora raggiunto un alto livello di utilizzo del BIM ma siano ancora nel mezzo del processo di adozione di questo strumento: sono pochissimi quelli che sono arrivati all’obiettivo finale.
C’è ancora tanto da fare, ma il progresso è sempre difficile.
Sulla parte dei progressi di trasformazione digitale, si vede che i più avanzati sono i tedeschi, a seguire Nuova Zelanda e Australia, Francia.
A livello di paragone CAD e BIM, il CAD è sempre più forte in certe zone.
L’Obbligo del BIM
Nel Regno unito, l’obbligo è scattato dal 2016 e ad oggi sono tra i Paesi più avanzati. Hanno anche tanto supporto da organizzazioni nazionali, ma hanno anche investito molto, hanno investito 72 milioni di Sterline per la transizione. Per far un confronto, In Francia ad es. son stati investiti solo 10 milioni di €.
Anche in Germania hanno capito l’importanza del BIM e nel 2020 avevano inserito l’obbligo del BIM come nuovo standard per le costruzioni, senza un periodo di transizione. Hanno anche loro creato un piano nazionale.
In Russia, è obbligatorio dal 2018 ed è applicabile a tutti i progetti finanziati dallo Stato, hanno capito anche loro che è utile per diminuire i costi.
In Australia hanno un obbligo per Regioni, soprattutto per quanto riguarda il settore delle Infrastrutture.
Anche il Giappone sta finanziando tanto in questa direzione, stanno effettuando una riforma nel modo di lavorare e stanno investendo per sviluppare librerie in BIM.
In Francia, non c’è un obbligo ma le aziende di costruzione stanno autonomamente spingendo per il BIM.
C’è anche un Programma Internazionale di aiuto e di collaborazione gestito dall’Europa e che permette ad altri Paesi, ad es, dell’America del Sud, di avere il beneficio dell’esperienza di quello che sta accadendo in Europa.
Standardizzazione
La standardizzazione è importantissima per la diffusione del BIM. In Europa c’è la ISO 19650 e ci sono anche tantissimi gruppi di lavoro che stanno lavorando sull’evoluzione della IFC e sulla strutturazione dei dati.
C’è anche un iniziativa spinta dall’Italia con Alberto Pavan e con il gruppo di lavoro DigiPLACE che ha riflettuto su una piattaforma europea per il settore delle costruzioni.