Alla BIM CONFERENCE 2021, insieme a J+S, abbiamo parlato della Modellazione BIM per il Progetto Definitivo di adeguamento dello svincolo di Mecenate sulla Tangenziale Est di Milano.
L’Ing. Matteo Bernareggi, Project e BIM Manager Infrastructures Unit – J+S srl, ha discusso insieme all’ Ing. Marco Martens, BIM Application Engineer NTI-NKE Srl, della modellazione BIM per il Progetto Definitivo di adeguamento dello svincolo di Mecenate sulla Tangenziale Est di Milano.
J+S è una società di architettura e ingegneria che opera da più di 30 anni nell’ambito delle infrastrutture e che da qualche anno opera con successo nel mondo BIM. Hanno al loro interno figure come BIM Manager, BIM Coordinator e BIM Specialist e sono certificati BIM per la Progettazione.
Durante l’intervento ci hanno presentato un progetto che hanno realizzato con il loro cliente Risanamento SpA Milano Santa Giulia, eseguito per portare i necessari adeguamenti a un’infrastruttura esistente: lo Svincolo di Mecenate sulla Tangenziale Est nell’ambito della Variante di P.I.I. Montecity Rogoredo nel Comune di Milano.
Si tratta di uno sviluppo molto importante, che si inserisce nelle opere necessarie per realizzare uno degli Stadi che verranno utilizzati per le Olimpiadi Invernali Milano Cortina 2026 e al Tavolo di lavoro ci sono un po’ tutte le istituzioni.
Hanno fatto il progetto in BIM a seguito di una richiesta della Committenza che lo ha richiesto espressamente proprio in un ottica di avere poi un insieme di modelli BIM che le permettessero di gestire la manutenzione dell’opera.


Hanno utilizzato software Autodesk, sia come da richiesta del capitolato informativo, sia perché è il software su cui J+S investe e che utilizza abitualmente. Ovviamente per il tipo di progetto è stato necessario utilizzare diversi software. Hanno usato Autodesk Civil 3D per la parte legata allo sviluppo delle strade e Autodesk Revit per restituire la parte BIM delle opere d’arte. Tutto questo però, sin dal giorno 1 aveva un obiettivo, che era quello di riuscire a dare all’amministrazione comunale e agli enti gestori (Serravalle in questo caso) e al Ministero, un progetto che potessero “guardare”, perché ad oggi non hanno le competenze, i mezzi per poter osservare il progetto guardando ad es. il modello federato di Navisworks.
Per cui avevano già in partenza la necessità di realizzare dei banali pdf cercando di renderli capaci di trasmettere tutte le informazioni. Quindi il modello del viadotto doveva trasformarsi in elaborati di carpenteria, di profilo…insomma in tutto quello che le amministrazioni comunali, regionali e i ministeri, sono abituati a guardare. E questa è stata una sfida importante, perché i software come Civil 3D, Revit…non sono ad oggi in grado di darci tutte quelle informazioni in ambito infrastrutturale di cui si ha bisogno.
Anche la semplice realizzazione del profilo stradale di una delle rampe doveva passare attraverso la modellazione BIM: cioè quello che veniva disegnato in Civil 3D di doveva rispecchiare in una rappresentazione grafica che permettesse poi di effettuare tutte le clash ma che desse anche le tavole in modo tradizionale, ad es. in AutoCAD. Stessa cosa sugli impianti, dove la sfida è stata ancora più bella in quanto gli strumenti di calcolo non erano pronti per interoperare con Civil3D. Hanno quindi dovuto sviluppare insieme ai loro partner dei plug-in che permettessero di far dialogare i due mondi in modo tale da calcolare ed avere direttamente sul modello quello che avevano dimensionato dall’altra parte.
Il tutto era poi gestito all’interno di un modello federato di Navisworks che al suo interno aveva tutte le informazioni che il cliente voleva al suo interno, quindi per es. property set, le caratteristiche dimensionali dei materiali di ciascun elemento che costituiva l’opera. Un vero e proprio progetto BIM con una doppia faccia: in sostanza tutto questo progetto è stato consegnato in pieno lockdown (protocollato nel comune di Milano tra marzo e aprile 2020), in J+S in 24 ore sono riusciti a trasferire un progetto fatto braccio a braccio in un progetto da consegnare a km di distanza tramite un monitor.
Ovviamente, sarebbe stato difficile farlo se non avessero avuto strumenti alla base del progetto come l’ACDAT del cliente e come il sistema interno a J+S per la gestione interna dei progetti BIM.
A tal proposito, Marco Martens ha chiesto se è capitato mai un problema come intercettazione interferenze, sbaglio di una quota di un sottopasso stradale…situazioni classiche nell’iter e come le hanno affrontate. La risposta è ovviamente affermativa in quanto l’area interessata da uno svincolo autostradale non è propriamente piccola, in più veniva ampliato e allargato e quindi è ancora più difficile recuperare tutte le informazioni dei sottoservizi.
Pertanto hanno fatto il coordinamento degli enti che la norma prevede per le opere pubbliche e dagli enti hanno ricevuto le informazioni dei sottoservizi presenti sotto il piano campagna ma le informazioni che forniscono purtroppo sono basilari, a volte anche tracciati a penna. Hanno quindi digitalizzato le informazioni, inserendo anche tutti gli elaborati legati ad es. alle tavole del comune di Milano e hanno creato dapprima un 2D di tutte le reti esistenti dividendoli per categoria. Non avendo poi come dati l’altimetria di questi collettori, hanno iniziato a modificare il 2D per renderlo 3D, dando alle linee di Autocad una forma 3D tramite Civil 3D e dandogli una quota che rispettasse lo standard e si sono quindi ritrovati rispetto al piano campagna la conformazione plano altimetrica di tutte le reti. Con questa operazione si sono resi conto che alcune interferenze che davano per non interferenti sono invece risultati tali. Hanno quindi avuto la necessità di andare dall’ente gestore per avere delle informazioni in più. E’ successo ad es. con un collettore di Snam, con loro sono usciti a fare il rilievo topografico punto per punto per essere sicuri del posizionamento del loro gasdotto.
Questo dimostra come il BIM aiuta anche a risolvere questi conflitti in modo rapido.
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