Workflow collaborativo BIM per nuova funivia “Cortina 2021”: 2Dto6D con NKE per Leitner Spa
Neri Lorenzetto Bologna, BIM Manager, MEP Specialist e Owner 2Dto6D è stato l’ospite conclusivo della prima giornata della BIM CONFERENCE 2021 dedicata al mondo infrastructure con un intervento dedicato alla nuova cabinovia “Son dei Prade – Bai De Dones” nell’ambito dei Mondiali di sci Cortina 2021.
In 2D to 6D lavorano più di 30 persone, e tutte lavorano in un workflow BIM: ci sono 2 BIM Manager, 6 BIM Coordinator e 20 BIM Specialist e il CAD è sempre più marginale.
IL PROGETTO
Nel progetto che ci mostra oggi Neri Lorenzetto Bologna, non è coinvolta solo 2Dto6D ma anche NTI-NKE, con la quale collabora da più di 10 anni, e Leitner Spa, azienda leader nella progettazione e realizzazione di impianti a fune su scala mondiale.
Insieme hanno lavorato al progetto per garantire il collegamento funiviario tra le zone sciistiche di “Cortina d’Ampezzo” e di “5 Torri”, che prevedeva la realizzazione di due cabinovie ad agganciamento automatico collegate tra loro con una stazione intermedia di passaggio. Il primo tronco si sviluppa da Son dei Prade, dove trova collocazione la stazione di valle, a località “Cianzopè”: qui è prevista la collocazione della stazione intermedia. Il secondo tronco si sviluppa dalla stazione intermedia a Bai de Dones, con la collocazione della stazione di monte.
All’interno del gruppo di lavoro, coordinato e affiancato da 2Dto6D, c’era Leitner capofila e impegnata nella progettazione meccanica dell’impianto, Policreo per la progettazione architettonica, lo Studio D’Ingegneria Ardolino per la progettazione strutturale. Il progetto è stato realizzato durante il periodo Pandemico, quindi in remoto e che prevedeva in totale circa 15/20 persone.
PROJECT GOALS
L’obiettivo era una progettazione collaborativa cercando di sfruttare al massimo gli strumenti a disposizione di un workflow BIM. Avevano a disposizione una ACDat di tipo open messa a disposizione dalla stazione appaltante e la 2Dto6D, a monte di questo ACDat, ha ricreato un loro ACDat in tecnologia Autodesk che gli potesse permettere il più possibile di:
- avere la disponibilità dell’ultima versione dei modelli informativi
- la possibilità di fare revisioni direttamente in cloud con un modello federato
- la riduzione delle riunioni di coordinamento interne al team
SOLUZIONE
Dovevano quindi coordinare tre attori, ognuno con un workflow e con una serie di software e metterli all’interno di un singolo cappello che era la consegna.
Un punto importante sottolineato da Neri Lorenzetto Bologna è l’usare il giusto strumento rispetto alla disciplina richiesta. Una progettazione BIM ha insita una sua granularità e all’interno delle singole discipline è corretto utilizzare non un singolo software che fa tutto ma software specifici, tra di loro interoperabili, e che possono essere sfruttati per le loro caratteristiche.
Ci sono degli errori comuni, come sfruttare troppi software utilizzandone poche caratteristiche a fondo oppure utilizzare impropriamente un software per lo sviluppo di una disciplina al livello richiesto.
SOFTWARE UTILIZZATI:
- BIM360, in particolare BIM360 Design (oggi Collaborate PRO) per migliorare il lavoro del team
- Navisworks per la verifica delle interferenze
- Revit e Civil 3D per la progettazione e la produzione di tavole e computi
- Inventor per la progettazione meccanica
GEOREFERENZIAZIONE
La georeferenziazione deve essere univoca e interoperabile. Ovvero, vuol dire che si hanno dei CAD di riferimento che hanno utilizzato tramite Civil 3D per georeferenziare, per usare un sistema di coordinate congruo e per avere anche un supporto geografico per la dimensione dell’opera in questione. Con questo inputo è stato definito un URS, un sistema di riferimento univoco, che potesse essere utilizzato dalle varie discipline all’interno di Revit dove andare a sviluppare la parte architettonica, la parte strutturale e la parte di elementi meccanici in funzione strutturale o in funzione della gestione della costruzione della funivia.
CIVIL 3D
E’ stato utilizzato per:
- la gestione di sistemi di coordinate e trasformazioni
- gestione del terreno, scavi e riporti
- input e gestione dati geografici in importazione ed esportazione
- base georeferenziata di riferimento in INPUT per Revit
- Scala geografica senza limiti di estensione
- sezioni e profili altimetrici
REVIT
E’ stato utilizzato e sfruttato per tutta la parte di gestione della palificazione delle tre opere in cemento armato, dopodiché è stato utilizzato anche come repositorio di basi di dettagli meccanici che venivano importati da Autodesk Inventor. Successivamente quindi avevano una serie di progetti dove c’era la fusione di elementi strutturali con elementi da Inventor e poi è stata aggiunta tutta la parte architettonica delle varie stazioni a valle e a monte, comprensive degli sheet architettonici.
INVENTOR
E’ stato utilizzato per dettagli meccanici importati
CDE
E’ stato importante avere un CDE che permette non solo di condividere e consegnare tutta una serie di documentazioni di qualsiasi tipo, ma anche di aver uno strumento che permette di fare worksharing in remoto attivo e permanente.
Hanno anche creato un sistema di cartelle in modo da poter approvare nel modo corretto quanto veniva richiesto.
CONCLUSIONI
La cosa importante da sottolineare all’interno di questa progettazione è che utilizzando una piattaforma con una serie di feature correttamente implementate per la parte BIM, se ho degli strumenti che mi permettono di fare worksharing da remoto e ho una serie di software leader nelle varie discipline si raggiunge l’obiettivo.
La 2Dto6D spesso trasmette la sua esperienza affianando, coordinando ma anche formando le persone, Per questo progetto hanno ad es. fatto anche dei video in cui spiegavano il sistema di georeferenziazione scelto, cosa doveva fare ognuno degli attori coinvolti. Effettivamente il giusto controllo di tutte le parti poi porta ai risultati.